domenica 29 maggio 2016

Reece, 19 anni, ha trovato lavoro dopo 200 colloqui andati malissimo

La determinazione e la tenacia sono sicuramente delle doti che appartengono a questo ragazzo britannico di 19 anni. Lui si chiama Reece Jaconelli e ha avuto un approccio alquanto traumatico con il mondo del lavoro: è stato rifiutato e scartato in ben 200 colloqui ma, finamente, ha trovato un lavoro.

Moltissimi ragazzi della sua età, dopo un numero così elevato di rifiuti, avrebbero mollato e si sarebbero almeno scoraggiati, ma questa parola non appartiene al carattere di Reece Jaconelli. Dopo aver inviato innumerevoli curricula è stato assunto dalla società Viking che si occupa di gestire il personale di moltissime imbarcazioni di lusso, come gli yatch. "Quando andavo ad un colloquio mi hanno sepre detto che non ero pronto perchè non avevo esperienza - ha ammesso Reece Jaconelli -.Ma se nessuno mi assume come faccio a fare esperienza e diventare bravo? Ho scoperto che il mio curriculum non era abbastanza convincente e mi sono fatto aiutare da un esperto a sistemarlo".

venerdì 20 maggio 2016

La follia d'amore di Dominic e Louise: matrimonio davanti a 1.100 gatti

Un'idea che soltanto gli amanti dei gatti potranno capire: celebrare il matrimonio davanti a mille mici. Una coppia canadese, riporta la televisione ABC30 Action News, ha voluto dire il loro sì di fronte a un pubblico singolarissimo: 1100 gatti.

 Niente testimoni umani, ma solo felini, oltre a una larga partecipazione di stampa e fotografi per immortalare l'originalissimo matrimonio di Dominic Husson and Louise Véronnea al gattile californiano Cat House on the Kings a Parlier. "Condividiamo la passione per gli animali e per i viaggi - ha detto Louise ai microfoni della televisione americana- per questo abbiamo deciso di celebrare le nostre nozze qui. E' stato un sogno".

“Trattato come un mostro”, a soli 10 mesi la sua vita rovinata da una rara malattia

Una rara malattia ha deformato tutto il corpo del suo bambino di soli 10 mesi. Il piccolo Oscar Langham è affetto da una condizione medica rara, chiamata istiocitosi delle cellule di Langerhans, caratterizzata da eruzioni cutanee sparse su tutto il corpo. Per questo motivo il bambino è additato quasi come un mostro e le persone hanno paura a toccarlo temendo che le escrescenze sulla sua pelle siano contagiose. 

 A denunciare l'insensibilità delle persone è la madre stessa di Oscar, Steph Webster, che teme per il futuro del suo bambino. «Quando Oscar è nato aveva solo un paio di macchie. Abbiamo pensato che fosse normale, ma col passare del tempo aumentavano e ci siamo resi conto che si trattava di un problema più grave», ha raccontato la donna al Daily Mail. La madre teme per il suo bambino e denuncia gravi casi di discriminazione, come quando lo scorso anno, al centro commerciale, il Babbo Natale presente per le foto si è rifiutato di prenderlo in braccio.  La malattia non causa solo escrescenze cutanee ma potrebbe avere conseguenze ben più gravi, come la formazione di tumori. Non esiste una cura per la sua condizione ma i genitori non vogliono arrendersi e hanno annunciato che faranno di tutto per dare al loro bambino una vita normale.

mercoledì 18 maggio 2016

Presa la banda delle spaccate nei negozi del lusso: "Erano dei fantasmi"

Arrestati ieri 6 dei 7 ladri itineranti cileni che da «fantasmi», irregolari e occupanti illegali di appartamenti Aler, da gennaio ad oggi hanno messo a segno 5 spaccate ai danni di esercizi commerciali milanesi per un bottino totale di oltre 100mila euro. Si tratta di tre cileni, un peruviano e due argentini (uno già detenuto) di età tra i 19 e 41 anni, mentre un altro cileno 19enne è tuttora ricercato. Il gruppo era capeggiato da Gonzalo Castillo, il maggiore, argentino, tutti ladri da una vita, letteralmente: rubano dall'etá di 5 anni e, dall'adolescenza, girano l'Europa cambiando Paese ogni volta che vengono identificati.
 



Come accaduto ieri grazie all'intervento degli agenti di Polizia a seguito delle indagini effettuate dall'ufficio prevenzione generale della Questura di Milano. I fermi per indiziato di delitto sono stati emessi dal procuratore David Monti. L'accusa è di associazione per delinquere, la base, dove tornavano dopo le spaccate, dove passavano il tempo e progettavano i futuri colpi da mettere a segno è un appartamento illegalmente occupato in via Pomposa 5, in zona Corvetto.
Grazie al lavoro di monitoraggio e controllo effettuato dagli uffici, negli scorsi mesi è emerso il carattere seriale di episodi di furto con spaccata ai danni di negozi e show room di Milano, obiettivo privilegiato della banda. Allertate, le forze di Polizia hanno potuto intensificare le indagini quando durante la spaccata del primo aprile presso lo showroom di Hugo Boss in via Morimondo, uno dei cileni ha perso il cellulare. L'attività degli inquirenti, con metodi definiti da loro stessi «classici», ha quindi permesso di risalire alla vettura usata per fuggire dalle spaccate e ad identificarne gli autori.
Il modus operandi emerso negli episodi al momento accertati, prevede lo sbarrare la strada e «isolare» l'accesso alla vetrina in modo da poterla poi sfondare. Mandato in frantumi il vetro le immagini delle telecamere di sorveglianza mostrano i membri della banda agire «come vere cavallette» afferrando con foga tutta la merce possibile per poi fuggire a bordo di una station wagon alla base, in Corvetto. Al momento dell'arresto sono stati trovati anche numerosi oggetti per lo scasso, fiamme ossidriche, catene chiodate e parte del bottino. A quanto al momento è stato possibile comprendere, la merce veniva rimessa sul mercato tramite singoli canali, la refurtiva dell'ultimo colpo, ai danni di un negozio di occhiali di via Paisiello, risalente al 15 maggio, è stata quasi tutta recuperata. Un'altra spaccata ripresa dalle telecamere é quella effettuata il 29 aprile in corso Genova ai danni di un noto negozio di abbigliamento, in un orario in cui non mancavano persone di passaggio: prima delle 23.
Come in tutti gli altri episodi, il gruppo ha depredato i locali in una ventina di secondi. Al momento sono in corso accertamenti sia sulle modalitá e i canali di rivendita della refurtiva, sia su eventuali altri episodi da imputare ai cileni oltre ai 5 giá certi. Tutti i fermati hanno chiarito a chi li ha interrogati di non aver nessuna intenzione di collaborare. Allenati a resistere senza scucire alcuna informazione anche se sottoposti alle dure modalitá della polizia del paese natale, hanno spiegato che non sarà certo in Italia o in altri paesi europei che inizieranno a rompere il silenzio. Ladri fantasma e itineranti da sempre, pagato il proprio debito con la giustizia italiana andranno in un altro paese europeo ricominciando a vivere di furti e spaccate, da irregolari. Nei mesi trascorsi a Milano, al momento non è chiaro quando vi sono arrivati, non hanno mai comprato né pagato nulla: vitto e alloggio, cellulari e armi, e anche le auto usate per le spaccate, è risultato tutto provento di furti, rapine e reati di tipo predatorio. Gli obiettivi preferiti sono i negozi e in generale esercizi commerciali: nella loro ottica si tratta di rubare beni «risarcibili» e non di privati, recando quindi meno danno ai singoli cittadini. Gli episodi al momento contestati sono il 22 gennaio presso la Tatras Srl, il 29 marzo presso il negozio Biffi, il primo aprile presso il negozio Hugo Boss, il 15 aprile al negozio Baby Motta, il 15 maggio al negozio Occhial House.

martedì 17 maggio 2016

La coppia di anziani in viaggio per la figlia, poi vanno a ballare la techno

«Il nostro corpo può anche invecchiare ma la nostra anima non ha età».
Ha ragione da vendere Jacob Husley, dj londinese che lavora nel celebre locale di musica techno e house Fabric. Lui stesso, sulla pagina Facebook del Fabric ha raccontato la clamorosa visita di una coppia di coniugi polacchi ultrasettantenni che da Varsavia era venuta a visitare la loro figlia, residente a Watford, a pochi km di distanza dalla capitale inglese. 



 «Questa straordinaria coppia è venuta alla serata WetYourself. Entrambi hanno oltre 70 anni, e avevano acquistato i biglietti online direttamente dalla Polonia dopo aver letto una recensione sul Fabric in un giornale. Sono arrivati all'apertura delle porte e avevano intenzione di tornare a casa con la metropolitana delle 6: volevano passare tutta la notte qui!» - racconta il dj - «Li ho fatti usufruire gratuitamente del servizio bar e ho offerto loro due shot di tequila per iniziare, ma poi hanno chiesto solo tè. Sono andati anche a ballare in pista, ma per poco, perché la donna aveva problemi a camminare e usava una stampella».

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